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CON LE IMMAGINI [ DAI 3 ANNI ]

Storie per... con le immagini

Cosa sono i Silent Books?

Sono libri muti, senza parole, libri d’immagini che sfruttano la passione dei bambini per le forme, i colori, le figure e il loro desiderio d’immaginazione e di realtà.

 

Sono opere aperte all’interpretazione del lettore che le completata di significato attraverso inferenze

 

Sono una efficace rappresentazione dell’avventura di crescita perché contengono metafore e rappresentazioni dell’infanzia;

 

Sono un osservatorio pedagogico ed esistenziale sulle avventure della crescita e sul cambiamento umano;

 

Sono dispositivi con specifiche caratteristiche strutturali e comunicative (i materiali usati, le forme, i colori, la composizioni, la sequenzialità, il rapporto tra globale e dettaglio, lo spazio occupato dall’illustrazione, la presenza di sfondi e primi piani, la copertina, le regole di composizione visiva e di narrazione) capaci di guidare e suscitare l’esperienza di lettura;

 

Sono attivatori di domande: il girare le pagine è il tentativo di cercare risposte, la sorpresa genera conoscenza!

Perchè i Silent Books

Nel marzo del 2021 abbiamo partecipato al corso di formazione “OCCHI MAGICI, leggere, guardare, crescere con gli albi illustrati“,  organizzato dal CIDI di Palermo per insegnanti, educatori, librai, bibliotecari, in collaborazione con la libreria Dudi di Palermo. Il corso era  condotto dalla prof.ssa Marcella Terrusi,  ricercatrice  di Storia e Culture per l’infanzia presso l’Università di Bologna, consulente scientifica di Bologna Childrens Book Fair,  autrice di saggi importanti sul Silent Book  e sull’Albo Illustrato. 

In quell’occasione si è molto parlato dell’esperienza della biblioteca IBBY di Lampedusa, per ragazzi e ragazze migranti, in cui si è scelto di utilizzare esclusivamente i silent book per superare tutte le barriere linguistiche e costruire un approdo di accoglienza in cui tutti possono portare il proprio contributo.

Abbiamo riconosciuto come simili a quelle le esperienze che proponiamo ai bambini non italofoni dei territori in cui da più anni operiamo: dedichiamo, infatti, una particolare attenzione alla costruzione di competenze linguistiche perché, secondo noi, sono le prime e necessarie a garantire una reale inclusione.

Il corso ci ha permesso di scoprire le molteplici possibilità di utilizzo dei silent book a scuola e di affrontare una riflessione sulla metodologia per la condivisione del libro in un gruppo.

Da alcuni anni ci occupiamo di bambini, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, che hanno difficoltà nell’acquisizione della lingua italiana e abbiamo messo a punto dei percorsi che utilizzano testi di narrativa per l’infanzia, fiabe e albi illustrati. 

Abbiamo colto nel silent book la possibilità di favorire l’acquisizione e la costruzione della lingua orale, in un’ottica di curricolo verticale, e allo stesso tempo la costruzione nei bambini della consapevolezza di sé come lettori.

La lettura condivisa di un silent book offre momenti essenziali per la costruzione della lingua orale: 

  • la lettura corale delle immagini, in cui avviene l’acquisizione del lessico;
  • la condivisione di significato, che  valorizza le conoscenze individuali;
  • la possibilità di potenziare le abilità cognitive 
  • la co-costruzione e condivisione di frasi
  • il rimando di quanto è stato detto, in forma sintatticamente e morfologicamente corretta da parte del docente che diventa modello linguistico;
  •  la costruzione e condivisione del testo, passando dall’interpretazione individuale a quella collettiva “perché i bambini hanno bisogno di storie

Bibliografia essenziale

Marcella Terrusi, MERAVIGLIE MUTE, Carocci

Marcella Terrusi, ALBI ILLUSTRATI, Carocci

Storie per è concepito come luogo di approfondimento e di ricerca - azione, di formazione e di interazione.

Chi siamo

Siamo un gruppo di insegnanti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria di Torino che ha come valore il considerare la trasversalità della lingua come strumento principe di cittadinanza attiva.
Abbiamo lavorato in contesti territoriali deprivati linguisticamente e culturalmente, con forte presenza di alunni provenienti da altre culture, e siamo coinvolte da sempre nella progettazione didattica per un apprendimento consapevole ed efficace.
Crediamo che uno dei compiti principali degli insegnanti sia quello di studiare e di fare ricerca, di farsi domande, di dare agli studenti gli strumenti per comprendere la complessità del mondo in cui viviamo, come chiedono le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo.
Abbiamo partecipato a un progetto di ricerca-azione del Cidi Torino sull’osservazione e sullo studio dei processi di apprendimento della lingua scritta.
Questa esperienza, raccontata nel libro Narrare la scuola. Sguardi dall’interno. L’apprendimento della lingua scritta tra infanzia e primaria, ci ha messe in contatto con la ricerca internazionale e nazionale sui problemi della lingua per comunicare, scrivere, comprendere.

MIRELLA PEZZIN: sono stata maestra di scuola dell’infanzia per 42 anni, in una scuola del quartiere Lucento – Vallette di Torino; ho sempre gestito laboratori di acquisizione della lingua italiana, dell’italiano come L2 e di potenziamento cognitivo per una popolazione scolastica composta da una maggioranza di alunni non italofoni. Sono stata tutor per gli studenti e le studentesse di Scienze della Formazione Primaria e ho sempre lavorato in continuità con la scuola primaria. Conduco corsi di formazione per il Cidi Torino e collaboro con l’associazione Babelica per azioni di volontariato a sostegno di bambini con difficoltà scolastiche e linguistiche, ricorrendo a percorsi sia sulle storie qui presentati sia sul gioco strutturato.

DANIELA BRAIDOTTI: sono stata maestra di scuola primaria per 43 anni, in una scuola del quartiere Barriera di Milano di Torino; mi sono sempre occupata di lingua italiana, con particolare riferimento agli aspetti del lessico e della comprensione del testo, e dell’italiano come L2 per una popolazione scolastica composta da 90% di alunni non italofoni. Conduco corsi di formazione per il Cidi Torino e collaboro con l’associazione Babelica per azioni di volontariato a sostegno di bambini con difficoltà scolastiche e linguistiche, ricorrendo a percorsi sia sulle storie qui presentati sia sul gioco strutturato.

RITA ZAMBOLI: sono stata maestra di scuola dell’infanzia x 45 anni. Ho insegnato in diverse scuole d’infanzia incrociando diverse realtà educative dalle quali ho tratto preziose esperienze. Da alcuni anni collaboro con l’associazione Babelica seguendo  percorsi di didattica innovativa.

STORIE PER

CON LE PAROLE

Il metodo

Obbiettivi e destinatari

Contributi teorici

Il metodo applicato

Le storie

Percorsi e storie

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