SCOPRIRE E COMPRENDERE L’INIZIO DELLA STORIA
- Finalità: Imparare a raccontare da soli la storia
- Presentare l’obiettivo ai bambini: Impareremo la storia che s’intitola “Attenti alle ragazze!”, lavoreremo molto tempo su questa storia per comprenderla, alla fine sarete capaci di raccontarla da soli ai vostri genitori o ad altri compagni.
Attivare la motivazione
- Presentare la storia: È la storia dei tentativi di un lupo intenzionato a mangiare una bambina
Attivare le aspettative, facilitare l’ascolto e la comprensione globale
Obiettivi del MODULO 1
1 - Apprendere e memorizzare il lessico
1.1 – Attivare una discussione sull’importanza di conoscere le parole per ricordare: ”Prima di scoprire l’inizio della storia, aprirete una piccola scatola nella vostra memoria in cui metterete tutte le parole che imparerete. È importante imparare queste parole perché vi aiuteranno a comprendere la storia e a raccontarla”.
Promuovere la consapevolezza dei bambini attraverso la domanda: "Che cosa serve per raccontare bene una storia?"
1.2 – Mostrare il simbolo che rappresenta la scatola e spiegare “Ogni volta che vedrete questa immagine, saprete che state imparando delle nuove parole o delle nuove espressioni”.
L’importanza dei simboli per attivare l’attenzione
1.3 – Mostrare le immagini raffiguranti le seguenti parole: tempestoso, trotterellare, squadrare, pensieroso, stracolmo, pagnotta, croccante, alveare, pollaio, fornaio.
Si presentano le immagini dicendo chiaramente il nome e si chiede ai bambini di ripeterlo, ponendo particolare attenzione alla pronuncia; alla fine ricapitolare l’attività mostrando nuovamente le immagini e invitando i bambini a nominarle.
L’importanza della ripetizione
La scatola della memoria delle parole
- Predisporre una scatola in cui possano essere contenute le carte delle parole.
- Spieghiamo che metteremo dentro alla scatola tutte le immagini di tutte le parole e le espressioni che impareremo lavorando sulla storia
- Dare una carta a un bambino, chiedere di nominarla e poi metterla nella scatola.
- (La scatola rimane a disposizione dei bambini, che anche in autonomia possono consultarla o ripassare le parole)
2 - Leggere e raccontare, insieme, la prima pagina
Spiegare le tappe del lavoro: “Io leggerò l’inizio della storia senza farvi vedere le immagini perché sono sicura che voi potete costruire nella vostra testa le immagini di ciò che leggo. È come fare un cartone animato nella vostra testa. In seguito vi mostrerò le immagini per confrontarle con la vostra”.
Patto educativo: routine - spiegare tappe
Le immagini come portatrici di informazioni. Quale uso?
2.1 – Mostrare il testo della prima pagina e mostrare il simbolo dell’insegnante che legge. Leggere il testo.
Era una notte buia e tempestosa nel profondo della foresta e un lupo affamato era seduto nella sua caverna a leggere un libro che parlava di nonne e bambine.
Il lupo non sapeva leggere molto bene, ma le sole immagini gli misero una gran fame …
E gli fecero venire una idea geniale!
2.2 – Mostrare il simbolo dell’insegnante che racconta: questa immagine vuol dire che non leggerò il testo, ma racconterò la storia, per aiutarvi a costruire meglio le immagini nella vostra testa.
riformulare utilizzando parole diverse per costruire modelli linguistici
2.3 – Riformulare il testo con un linguaggio adatto agli allievi, mimando, giocando sull’intonazione, aggiungendo informazioni, esplicitando l’implicito.
2.4 – Mostrare il simbolo del punto interrogativo e spiegare: “Ogni volta che lo vedrete vi chiederò di dirmi che cosa ci sarà nell’immagine che illustra il testo.”
2.5 – Mostrare l’immagine della prima pagina senza testo e lasciare agli allievi il tempo di osservare e descrivere l’illustrazione e poi confrontarla con quella che avevano immaginato.
2.6 – Mostrare il testo della seconda pagina e leggere ad alta voce mostrando chiaramente ciò che si legge:
Così la mattina seguente, il lupo trotterellò deciso lungo il sentiero che portava fuori dalla foresta e bussò alla porta di una casetta dove viveva una bambina.
La bambina aprì la porta quel poco che bastava per squadrare il lupo dalla testa alle zampe.
«Ciao piccolina» disse il lupo. «Sono la tua nonnina e sono qui per la colazione. Posso entrare?»
Il cane della bambina cominciò ad abbaiare «LUPO, LUPO, LUUPO!».
«Sta’ buono, Rexy» disse la bambina.
2.7 – Mostrare il simbolo “l’insegnante racconta”
2.8 – Mostrare il simbolo del punto interrogativo e chiedere di immaginare l’illustrazione
2.9 – Mostrare la seconda pagina e farla commentare con precisione. Attirare la loro attenzione sulle espressioni dei personaggi.
2.10 – Mostrare il testo della terza pagina e leggere ad alta voce mostrando chiaramente ciò che si legge
Quindi rivolse al lupo un’occhiata lunga e pensierosa e disse:
«Non credo proprio che tu sia la mia nonnina, perché lei indossa sempre un ampio vestito grazioso e fiorito e per colazione mi porta sempre un cesto pieno di uova fresche, un barattolo stracolmo di miele e una pagnotta calda e croccante!».
Detto ciò, sbatté la porta in faccia al lupo.
«Ah, così che fa?» disse il lupo che subito si corresse: “Ah, è così che faccio?». E corse via lungo il sentiero per rimediare alla faccenda.
autocontrollo indotto dall’esterno
2.11 – Mostrare il simbolo del punto interrogativo e domandare di immaginare l’illustrazione.
2.12 – Mostrare la terza pagina e farla commentare con precisione. Attirare la loro attenzione sulle espressioni dei personaggi.
2.13 – Mostrare il testo della quarta pagina e leggere ad alta voce mostrando chiaramente ciò che si legge
Quando il lupo tornò alla caverna, frugò in ogni scatola e baule…….finché non trovò un ampio vestito grazioso e fiorito a sua nonna appartenuto…..e a fatica ci si infilò.
Poi fece un salto all’alveare ….al pollaio…e dal fornaio.
2.14 – Mostrare il simbolo di un bambino che racconta.
2.15 – Invitare un bambino a raccontare le due pagine, poi domandare alla classe di completare il racconto. Mostrare le quattro pagine senza testo e la classe completa il racconto.
“Ogni volta che vedrete il primo simbolo, la consegna sarà di chiedere a un solo bambino di raccontare la storia con le proprie parole. Attenzione: gli altri non dovranno mai interromperlo né togliergli la parola. Quando il bambino dirà “ho finito, è tutto” io vi mostrerò il secondo simbolo, che vorrà dire che voi potrete intervenire, aggiungendo o correggendo tutto quello che voi volete.